Mi piacciono i fatti. Amo sapere come stanno le cose. Per questo ho sempre odiato le risposte vaghe, per non dire ridicole, degli adulti. Insomma, tu ti affidi a dei veri e propri oracoli del sapere e loro iniziano a farti credere che Babbo Natale e la Befana non solo esistano, ma che se non ti comporti bene, il primo ti ignorerà, mentre la seconda ti riempirà di carbone. Poi, attaccano con la solfa che se mangi gli spinaci diventerai forte come Braccio di Ferro, pretendono che ti beva la favoletta della cicogna che porterebbe i neonati, e quando cresci iniziano a ripetere quanto

vorrebbero tornare a vivere la tua età spensierata e senza problemi sapendo che non resisterebbero più di un giorno nei nostri panni. Ecco, a furia di sentirmi dire che il naso mi si sarebbe allungato a ogni bugia, ho maturato una strana attitudine per i fatti spiegabili in modo semplice. Sì, parlo proprio della verità.Quando ho avuto la conferma che la ricerca della verità è la cosa più importante di tutte? Il giorno in cui ho incontrato due donne. Vittoria e Nellie sapevano riconoscere la verità e, soprattutto, sapevano raccontarla.