Molto tempo dopo…
Quanto a ricordi, non mi batte nessuno. La memoria è la capacità di trattenere le informazioni che raccogli durante la vita, lo spazio che il tuo cervello mette a disposizione per conservarle. Ecco, se le cose stanno così, io ho il cervello diviso esattamente in due. Metà la dedico ai ricordi, metà alla musica. Ovviamente la musica non la suono a memo- ria ma, per interpretare le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach come le ha suonate il grande Glenn Gould ci vuole molto cervello.
Ricordo che, il primo giorno di scuola, la mia maestra indossava una gonna blu e che verso le dieci e trenta smise di piovere, che il 6 dicembre 1980 mio padre tornò a casa con le mani sporche di grasso, dicendo che aveva aiutato una signora a cambiare una gomma, che il giorno del funerale 

del nonno il termometro segnava ventiquattro gradi e che io non riuscivo a smettere di piangere. So con certezza a chi mia madre ha venduto la sua prima auto, qual è il primo film che abbiamo visto al cinema insieme, le date di nascita di tutti i musicisti che adoro e che Licia è nata esattamente due giorni e nove ore dopo di me.
Quello che proprio non sono mai riuscito a capire è mio fratello maggiore. Sin da quando era adolescente Filippo ha sempre amato il calcio, le ragazze bionde e i videogiochi. Insomma, se lo avessi perso in una folla di fratelli maggiori, avrei fatto fatica a ritrovarlo. Si assomigliano tutti, a quell’età, e proprio per questo io decisi che avrei impiegato il mio tempo per essere diverso.
Quando ho preso questa decisione? Era il 4 luglio 1984, il giorno in cui ho incontrato il mio eroe.