
Immagina un luogo magico, dove il sole che sorge ogni mattina illumina praterie immense, colline ambrate e lunghe strade sterrate.
Immagina un luogo dove gli animali vivono liberi, muovendosi in branchi e radunandosi vicino ai corsi d’acqua per rinfrescarsi.
Immagina l’Africa, dove ancora si possono incontrare gli elefanti.
Anche se aveva solo sette anni, Samuele sapeva così tante cose sugli elefanti che il solo pensiero di poterli finalmente incontrare lo aveva reso nervoso per tutto il viaggio.
Sua mamma, Sara, faceva l’etologa, la scienziata che studia il comportamento degli animali, ed era
considerata una dei massimi esperti in fatto di elefanti. Lei e il figlio erano arrivati nel villaggio di Kikao, in Botswana, solo il giorno prima, dopo un lungo volo aereo. Sara era stata chiamata dai responsabili della gran- de riserva faunistica del Kalahari per un consulto: gli scienziati del parco, infatti, erano preoccupati per un elefante in particolare, che sembrava comportarsi in modo del tutto diverso dai suoi simili. L’animale era aggressivo e non voleva vivere con il suo branco.
Quando Sara aveva proposto a Samu di accompagnarla, lui aveva accettato con grande gioia. Non ve- deva l’ora di vedere gli animali della savana dal vivo.